Pietro, donatore di vita!

Avevo 25 anni quando, grazie a due miei amici, mi hanno convinto a recarmi all’AVIS di Lodi per diventare donatore di sangue.
…avevo 25 anni quando all’AVIS di Lodi stavano reclutando nuovi donatori per conto di ADMO e mi hanno proposto di diventare donatore di midollo osseo.

Ora di anni ne ho 53 ed i litri di sangue donati finora sono poco più di 37. Sembrano pochi ma sono il risultato di 83 donazioni, una ogni tre mesi circa, da ormai 28 anni.
…ora ne ho 53 di anni ed il numero di cellule staminali emopoietiche donate al mio gemello genetico furono poco più di 500mln…si perché per un trapianto all’incirca necessitano di 2mln per chilo di cellule staminali emopoietiche… ed il mio gemello genetico era un uomo di corporatura robusta.

Sono partito dai numeri per entrare nell’argomento dell’importanza delle donazioni.

Per qualsiasi tipo di trapianto sono necessarie diverse quantità di sacche di sangue…per il trapianto di midollo sono necessarie una certa quantità di cellule staminali emopoietiche che variano in base al peso del paziente.
Se per quanto riguarda la donazione di sangue ogni tre mesi circa i maschietti sono chiamati a donare mentre le femminucce ogni sei mesi, per la donazione di midollo osseo potrebbe essere che non si venga mai chiamati a donare per il fatto che la compatibilità con un paziente è bassissima (1 su 100.000).
La mia donazione è avvenuta dopo sedici anni dalla mia iscrizione al registro dei donatori. Ho donato da sangue periferico dopo un assunzione di un farmaco nei cinque giorni precedenti necessario ad aumentare la produzione di cellule staminali. La donazione era stata organizzata su due giornate consecutive proprio per la gran quantità necessaria. Il primo giorno la donazione è durata circa 4 ore poi me ne sono andato a casa. Il secondo giorno è durata poco più di 3 ore. Alla fine ho visto partire per l’estero quelle sacche colore aragosta ed una sacca gialla di mio plasma poi ho ripreso la macchina e me ne sono tornato a casa per riprendere la mia vita normale.
Mai dimenticherò quella fantastica esperienza. Sono passati ormai dodici anni e mezzo…e vi assicuro non è mai passata giornata intera nella quale la mia mente non è caduta nel ricordo di quel gesto…un gesto che mi ha lasciato un segno indelebile assolutamente positivo.

Lo rifarei? Assolutamente sì!!! Subito. Anche domani.
Fa male?
Assolutamente no. La fatica più grossa è stata rimanere sdraiati sul lettino per quattro ore…ma ero circondato da infermieri fantastici, dottori e da mia moglie.
L’unica cosa che non riuscivo a fare era l’attuare quel “proselitismo” verso amici, parenti, conoscenti probabilmente per il semplice fatto che chi mi circondava aveva già un’età per la quale non si poteva più iscriversi.
…eh già…le caratteristiche per iscriversi al registro dei donatori richiedono un’età fra i 18 e 35 anni, un peso non inferiore ai 50kg e bisogna essere in un generale stato di buona salute.
…e fu così che mi sono messo a disposizione di ADMO diventando volontario attivo. Sono entrato subito nel “progetto scuole”.

È indescrivibile l’emozione che si prova dopo gli incontri nelle scuole

e vedere ragazzi che vengono a compilare il modulo o ci lasciano i dati per essere contattati per iscriversi al registro donatori. Ogni ragazzo che grazie a quegli incontri da la propria disponibilità a diventare donatore mi fa rivivere la medesima emozione provata dodici anni fa ed è come se avessi donato di nuovo.
…e poi è arrivata questa maledetta pandemia che ha bloccato il “progetto scuole” che stava andando alla grande.
Ma ci rifaremo…e proprio da questa pandemia riusciremo a ripartire ancora più incisivi. Forza ragazzi!!!

Pietro Marchesi

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