Fulvio ed il suo “All-In!”

Un giorno come tanti, di un aprile dei primi del secolo come tanti dei poco più dei miei 30 anni di una vita “normale”

Una (splendida) moglie, una figlia in arrivo, un buon lavoro …un mutuo…. una persona “normale”…

“Quella” mattina però lo specchio del bagno mi trasmette un’immagine di me strana….  Cosa è quello  strano rigonfiamento sul collo ?….mah? Aspetta un attimo… forse è meglio controllare a fondo il mio corpo. All’inguine altri rigonfiamenti, ultimamente sono più stanco del solito… mmmmm…. anche questo è strano, qui bisogna andare a fondo della questione!

La mia dottoressa di base mi spedisce immediatamente all’ospedale San Gerardo di Monza: “non preoccuparti, un controllo, niente di più” mi rassicura. Arrivo quindi sul posto tutto sommato tranquillo per una visita con un giovane dottore giovane, il quale mi propone l’asportazione di un linfonodo.

Ovviamente io cerco di minimizzare “forse è sufficiente un esame del sangue” ribatto

Il medico assume un atteggiamento severo, mi guarda dritto negli occhi e, lasciandomi stupefatto, mi mette al corrente di un potenziale pericolo, “potrebbe essere qualcosa di importante mi dice… non c’è assolutamente tempo da perdere!”. Faccio buon viso a cattiva sorte e nel giro di pochi giorni mi ritrovo a confrontarmi con una diagnosi terribile: linfoma maligno! Bam!
Per “fortuna” sono nel posto giusto, un medico speciale mi prende in cura, il mitico Dottor Eraldo Lanzi, ora in pensione,  un travaglio assurdo tra anticorpi monoclonali, chemioterapie, radioimmunoterapie, asportazione della milza e ricoveri infiniti. Nel tempo poi anche un autotrapianto con le mie cellule staminali senza esito purtroppo
Dopo 17 anni di sofferenza pazzesca non rimane che un’ultima speranza, il trapianto di midollo osseo da donatore non consanguineo visto che non ho parenti compatibili

I granelli della mia clessidra ormai sono pochi…. non ho più molto tempo da vivere… pochi mesi forse.. e in quel breve lasso di tempo mi gioco le mie ultime speranze in un “all in” senza alternarive

Il Dottor Pioltelli, Primario dell’ematologia adulti del San Gerardo, mentre mi iscrive alla banca per la ricerca di un donatore di midollo osseo prova ad incoraggiarmi ma io sono stanco, sofferente e provato da ormai troppi anni di calvario. Alzo gli occhi al cielo ed accetto anche quest’ultima prova ben conscio che se nessuno risponderà al mio appello me ne andrò da questa vita che in fondo, dopo tanta sofferenza, non mi attrae nemmeno più come prima.

A casa solo silenzio e attesa, senza donatore compatibile per me rimane solo l’agonia degli ultimi giorni.

qualche settimana dopo squilla il telefono: “pronto?” rispondo “Signor Cariboni, si prepari e venga immediatamente che la ricoveriamo c’è un donatore compatibile!” Alzo gli occhi al cielo, sono confuso, alla speranza ormai non sono più abituato…. Però sta succedendo! Mi faccio accompagnare all’ospedale e mi rinchiudono in una camera sterile, ci sono abituato, non è la prima volta e poi chemioterapia ad alte dosi e giorni di grandissima sofferenza, il confine tra la vita e la morte sempre più sottile

Ma poi eccola finalmente, la sacca del midollo del donatore!

La guardo mentre me la infondono e provo ad immaginare il miracolo….. il post trapianto non è stato affatto semplice però il tempo passa. Ad un anno dal trapianto smetto gli immuno-oppressori e mi accorgo che (incredibile!) sono ancora vivo e sto meglio!

I tanti anni di trattamento mi hanno creato, purtroppo, un’insufficienza renale e qualche problema, però sono ancora qui, sono ancora vivo! Ho poi saputo che il midollo che mi è stato infuso veniva dalla Polonia, nient’altro, ma tanto basta.

Ora mi rivolgo a te potenziale donatore, mi raccomando, il tuo gesto sarà la vita per qualcun altro, il quale porterà con sé un po’ di te! Ti sarà riconoscente per sempre e tu troverai il senso più profondo della nostra umanità.

Fidati, è davvero importante, parola di Fulvio Cariboni.