#Storie di Vita!

Il Ponte di Luca

“Un ponte di legno, scricchiolante al peso di chi lo attraversa, scalfito dalle intemperie ma che permette comunque di essere attraversato. Quindi: non importa chi siamo, non importa la nostra Storia. Ciò che conta è la nostra capacità di permettere alla Vita di attraversare il tempo”

Non mi sento un eroe,

anzi, mettersi a disposizione per salvare una vita dovrebbe essere una prassi. Ho donato molti anni fa da creste iliache, per un paziente italiano che pesava circa 15 kg più di me, quindi mi fu prelevato un quantitativo pari a 1500 cc di sangue midollare. Durante l’operazione in anestesia totale, mi furono praticati 36 punti di prelievo e reinfuse 3 sacche di sangue da autotrasfusione prelevatemi nel mese antecedente. Posso dire, ma non ne è la prova scientifica, che da dopo la donazione di midollo osseo è come se il mio sistema immunitario si sia rinforzato: per esempio non ricordo di aver avuto più l’influenza e i “raffreddori” mi passano in un paio di giorni.

Tutto questo per dire che nonostante l’impatto fisiologico possa sembrare elevato, a più di 20 anni di distanza dalla donazione tutto è nelle norma anzi, è probabile che la mia fisiologia ne abbia tratto vantaggio.

Questa è la foto che più mi rappresenta: un ponte di legno, scricchiolante al peso di chi lo attraversa, scalfito dalle intemperie ma che permette comunque di essere attraversato.

Quindi, non importa chi siamo, non importa la nostra storia. Ciò che conta è la nostra capacità di permettere alla Vita di attraversare il tempo.

Luca
Un caro saluto e un grande abbraccio!

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